Differenza tra aneurisma, ictus e ischemia: come trattarli?
Quali sono le differenze tra aneurisma, ictus e ischemia e come trattare queste condizioni
L'organismo umano è un sistema perfetto formato da organi, tessuti, apparati che lavorano in costante sinergia. In particolare, cuore e cervello rivestono il ruolo di “attori principali” del suo funzionamento.
Tuttavia, in alcuni casi questo sistema può subire un “malfunzionamento” di origine strutturale o patologica che mette a dura prova il corpo umano, causando conseguenze anche molto severe.
Esistono, ad esempio, delle differenze tra aneurisma, ictus e ischemia, ma alla stregua dell'infarto del miocardio o dell'arresto cardiaco, si tratta di patologie ad alto rischio di mortalità che possono condizionare la vita dei soggetti che ne soffrono.
Oltre al rischio iniziale, aneurisma, ischemia e ictus sono condizioni che possono richiedere un periodo di riabilitazione molto lungo e difficile, con l’obiettivo di recuperare dai danni prodotti da queste patologie.
Vediamo, allora, quali sono i sintomi, i fattori scatenanti e i trattamenti possibili per ognuna di queste condizioni.

Aneurisma, ictus e ischemia: differenze e punti in comune
Sebbene le differenze tra aneurisma, ictus e ischemia siano abbastanza marcate, queste patologie presentano anche dei punti in comune, specialmente perché tutte sono determinate da una mancanza di sangue che irrora il cervello.
L’aneurisma, ad esempio, riguarda la dilatazione di una parete dell'arteria o di una vena, che con il tempo si indebolisce e può anche rompersi. In genere sentiamo parlare di aneurisma cerebrale, ma questa condizione può insorgere in ogni distretto del corpo.
Quando localizzata nell’area cerebrale, tuttavia, la rottura del vaso e la mancanza di circolazione sanguigna possono portare ad un'emorragia cerebrale e, successivamente, ad un ictus.
Difatti, nonostante un meccanismo fisiopatologico diverso, aneurisma e ictus sono piuttosto simili. L'ictus è definito una patologia vascolare di tipo acuto, che si verifica quando la corretta irrorazione di sangue al cervello è ridotta o interrotta del tutto.
Il cervello è l’organo più importante del nostro corpo, insieme al cuore, e ha un ingente bisogno di sangue, ossigeno e nutrienti per funzionare. Nel momento in cui questo apporto dato dalla circolazione sanguigna viene meno, l’organo inizia letteralmente a morire.
Quando parliamo di ischemia, invece, ci riferiamo ad una patologia che ha origine in una drastica o completa interruzione della quantità di sangue che irrora un determinato distretto corporeo.
In questo caso è necessario essere più specifici, poiché la differenza tra ictus e ischemia è piuttosto sottile o, meglio, mente quest’ultima indica una generica riduzione o interruzione del flusso sanguigno in un determinato organo, cervello compreso, l’ictus riguarda un danno cerebrale avvenuto proprio per interruzione del flusso sanguigno al cervello.
Quindi, che si tratti di una riduzione data dall’ostruzione di un’arteria o dalla rottura di un vaso cerebrale, possiamo affermare che l’ictus, con il conseguente danno cerebrale, sia determinato da un fenomeno ischemico.
Come è facile intuire, si tratta di patologie molto pericolose per la vita che portano a conseguenze drastiche come difficoltà motorie, difficoltà a parlare, paralisi temporanee o permanenti degli arti o di altre parti del corpo, come l’emiparesi facciale monolaterale.
Ma quali sono esattamente le conseguenze di queste malattie e quali sono le applicazioni terapeutiche?
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Quando si menzionano i metodi di riabilitazione legati a queste condizioni, bisogna partire da un concetto fondamentale, ovvero quelli che sono i possibili danni prodotti.
Infatti, sebbene esistano delle differenze tra aneurisma, ictus e ischemia, è altrettanto vero che le conseguenze a livello sistemico sono molto simili. Abbiamo visto, infatti, che il risultato finale di queste condizioni è sempre una mancanza di sangue al cervello, con successiva mancanza di ossigeno e nutrienti che causano danni sul tessuto cerebrale.
Quando l'ossigeno non arriva al cervello, i tessuti e i suoi distretti vanno in sofferenza e, se questa mancanza è protratta nel tempo, allora possono anche “morire”, provocando danni reversibili o irreversibili in grado di condizionare fortemente la vita delle persone.
Per dare un'idea di quanto detto, basti pensare che l’ischemia, l’ictus o l’aneurisma possono portare ad una paralisi completa degli arti, all’incapacità di articolare le parole o, ancora peggio, a danni estesi sul tessuto cerebrale che colpiscono la memoria o le facoltà cognitive.
L’effetto determinato da queste condizioni è molto variabile e dipende sia dall’area del cervello colpita, sia dal tempo in cui i tessuti cerebrali rimangono senza ossigeno, con conseguenze estremamente gravi, tra cui:
- disturbi dell’umore;
- epilessia;
- perdita permanente o transitoria di alcune funzioni cerebrali;
- paralisi;
- spasticità;
- difficoltà a masticare o deglutire;
- perdita o difficoltà a parlare.
Il linguaggio è sicuramente una delle caratteristiche più importanti per gli esseri umani e, queste condizioni possono incidere fortemente sulla capacità di emettere parole e articolare bene i fonemi.
Difatti, aneurisma, ischemia e ictus possono provocare disturbi a vari livelli, come difficoltà nella deglutizione o nella gestione della saliva, alla base della scialorrea.
Ovviamente, a seconda della tempestività di trattamento e della gravità della condizione, le conseguenze possono essere anche reversibili; tuttavia, per tornare a condurre una vita normale è necessario operare delle terapie riabilitative molto lunghe e faticose.
Le conseguenze che possono avere aneurisma, ictus e ischemia
Le terapie riabilitative più efficaci per il recupero post aneurisma, ictus o ischemia
La conseguenza più comune della mancanza di ossigeno al cervello riguarda sicuramente la paralisi temporanea o definitiva degli arti e l’ipertono o spasticità muscolare.
Ovviamente, paralisi, paresi e spasticità muscolare comportano una difficoltà dei movimenti del corpo e, se associati al deficit di forza e alla limitazione dei movimenti, condizionano la vita di chi ne soffre.
La terapia riabilitativa deve, quindi, lavorare sia sul tono muscolare che sulla sensibilità dei nervi, per cercare di recuperare totalmente o in parte la funzionalità dell'arto colpito.
Tra i rimedi utilizzati, quello più completo ed efficace è sicuramente la terapia vibrazione locale, poiché questo approccio riabilitativo è in grado di lavorare su più fronti.
Anzitutto, quando le vibrazioni penetrano nei tessuti sono in grado di agire direttamente sulle fasce muscolari, riequilibrando e normalizzando il tono e ristabilendo il potenziale d'azione, aspetto essenziale nel deficit di forza e nell'alterazione del tono muscolare.
Inoltre, le vibrazioni sono anche in grado di stimolare i processi di rigenerazione e riparazione dei tessuti, perché le contrazioni generate vanno a migliorare circolazione linfatica e sanguigna, aumentando il flusso di sangue che circonda la zona del corpo su cui si sta lavorando.
L'azione terapeutica sulle fasce nervose, invece, si esplica lavorando sulla sensibilità. La vibrazione locale aiuta a sollecitare lo scambio di informazioni attraverso la stimolazione del tessuto interessato, migliorando la sensibilità sia superficiale che il livello interno.
In questo modo, la terapia a vibrazione locale può essere impiegata per il recupero della spasticità post ictus, nel recupero delle paralisi o paresi derivate da queste patologie e per migliorare la funzionalità motoria di tutto il corpo.
Inoltre, utilizzando il Set Sensi-Roller è possibile amplificare tutte queste azioni terapeutiche e indirizzarle su zone specifiche del corpo, per una riabilitazione post-ictus anche migliore.
La terapia a vibrazione locale è estremamente semplice da utilizzare e può essere impiegata sia da professionisti qualificati che come auto-trattamento quotidiano, accessibile sia dai soggetti interessati che dai caregiver, in modo da eseguire ogni giorno terapie riabilitative per il recupero funzionale.
Queste terapie vanno dalla stimolazione fisica e nervosa a quella muscolare e del trattamento intraorale, aspetto essenziale per stimolare la lingua e i muscoli del cavo orale per lavorare sul linguaggio. Utilizzando la vibrazione locale è possibile effettuare terapie quotidiane per massimizzare gli effetti del recupero lavorando di fatto ogni giorno.
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Analizzando le differenze tra aneurisma, ictus e ischemia, è emerso che tutti causano la mancanza di sangue al cervello, la quale può provocare danni molto gravi.
Come accennato, il trattamento con la vibrazione locale è in grado di lavorare su tutti gli aspetti patologici, quindi, per sfruttare al massimo il potere delle vibrazioni, affidati al nuovo dispositivo NOVAFON power 2.
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